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21 apr
Nuccio Chirico _ Biografia di P. Amato _ Visualizzazioni: 106291

Nuccio Chirico- RICORDI E RIFLESSIONI SUGLI OTTANTA ANNI DI PASQUALE AMATO

Nuccio Chirico- RICORDI E RIFLESSIONI SUGLI OTTANTA ANNI DI PASQUALE AMATO

Era il mese di Dicembre del 1970, quando il destino decise di farmi un regalo, incrociando la mia vita con quella del caro amico Pasquale. Lui aveva 26 anni e io 23. Tra noi si instaurò subito un rapporto empatico, che segnò l'inizio di una straordinaria avventura di vita, cementata da una perfetta intesa e da un intenso legame affettivo che nel trascorrere degli anni la lontananza non ha minimamente scalfito.

Anzi a distanza di 53 anni la nostra fraterna amicizia si è consolidata e resa inossidabile, perché allora, come ora, sognavamo un mondo di pace, ove regnasse comprensione, dialogo e fratellanza tra tutti i popoli, senza distinzione di razza o di religione, perché  "tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti", così come recita l'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Nella mia mente riaffiorano indelebili momenti vissuti con intensa partecipazione, in virtù di una visione comune, ove al centro del nostro impegno civile e sociale vi erano sempre i valori di libertà, uguaglianza e solidarietà.

In particolare posso citare due momenti fondamentali che meglio possono descrivere la personalità del caro amico Pasquale.

Il primo risale al 31 marzo del 1971, quando ufficialmente fu costituita l'Aics Brodolini. Erano le 5 della sera, e nella sede della sezione Celibato del PSI di via Vittorio Veneto al civico 24, si discusse sul nome da dare alla costituenda Società sportiva aderente all'AICS.

Pasquale Amato propose il nome di Giacomo Brodolini, Presidente fondatore dell'AICS, Ministro socialista del Lavoro morto nel 1969 dopo sette mesi di permanenza al Ministero del Lavoro nonché padre dello Statuto dei Lavoratori. Era quindi un nome che costituiva un vero e proprio biglietto da visita, in perfetta sintonia con i nostri ideali di giovani socialisti.

Eravamo in piena rivolta di Reggio per via dello scippo del capoluogo e i socialisti non erano ben visti. Così alcuni proposero di non esporci troppo e sostanzialmente camuffarci con un nome che fosse meno identitario.

Il caro amico Pasquale allora ribadì con fermezza la sua proposta con forti motivazioni. Essa rispondeva “a valutazioni che stanno al centro del mio impegno civile e sociale: bisogna finirla in questo paese con le ambiguità e con le mimetizzazioni di controriformistica memoria; bisogna scrollarsi di dosso il peso di una insana tradizione di adattamento a tutte le situazioni contingenti, a tutte le occupazioni straniere, a tutti i regimi, con la convinzione che è più conveniente, meno fastidioso non dire ciò che si pensa quando si è in minoranza.  È necessario essere più calvinisti, non nel senso religioso ma nel senso più ampio di accettare il pluralismo come un dato fondamentale del sistema democratico e di consolidare la democrazia rafforzando il pluralismo e non la tendenza ad appiattire tutte le opinioni, anche le più divergenti, in un malinteso discorso unitario”.

La via che Pasquale Amato ci indicava era "una chiara scelta di campo, che comportava certo più fastidi, più seccature, ma costituiva anche la dimostrazione che non avevamo alcuna remora nel dichiarare chi eravamo".

Io senza pensarci nemmeno un minuto mi associai a questa sua vibrante dichiarazione e fu così che nacque e decollò l'AICS  Brodolini, ove lo sport veniva inteso come un servizio sociale, non soltanto come fatto fisico, comprendendo anche le indispensabili componenti culturali e ricreative di una completa attività associativa, che fosse anche da stimolo alla cittadinanza attiva.

Quella decisione, superata l'iniziale diffidenza di un ambiente a noi ostile, si dimostrò una scelta vincente, perché con pazienza e perseveranza conquistammo il rispetto e l'ammirazione di tutti, anche di coloro che erano lontani anni luce dai nostri ideali.

Le straordinarie qualità umane e organizzative nonché la propensione al lavoro di gruppo, che sin dall'inizio Pasquale Amato ha sempre perorato e attuato, ove tutti avevano pari dignità e "l'io" era bandito, hanno contribuito alla formazione di quella coscienza civile che nel tempo ha trasformato quei ragazzi in erba in uomini maturi.

 

Accanto all'attività puramente sportiva, si sviluppò un’intensa attività culturale. Attraverso il gruppo di lavoro "Presenza Nuova", composto da  Pasquale Amato, Giuseppe Fotia e Antonio Chirico -  collaboratori Giovanni Marcianò, Dora Sgrò e Mimmo Nobile - fu avviata una prima iniziativa denominata "Per lo sport servizio sociale a Reggio Calabria", tesa a verificare la situazione degli impianti sportivi e spazi culturali, ove i giovani potessero avere un ambiente di vita umano che favorisse la loro crescita.

Ne uscì fuori un quadro desolante, che il periodico quindicinale "Presenza Nuova", organo dell'Associazione Italiana Cultura e Sport, pubblicò integralmente il 25 settembre 1972.

Le conclusioni finali fatte da Pasquale Amato affermavano: "Il gruppo di lavoro dell'AICS con questa inchiesta, ha voluto confermare e rafforzare un modo nuovo di essere presenti nell'attività sportiva, ricreativa e culturale, cercando di approfondire la realtà socio-economica nella quale tale pratica si svolge, per arrivare a elaborare proposte di lavoro (e dì lotta) tendenti alla realizzazione dello sport servizio sociale".

La fondazione della Brodolini costituì il trampolino di lancio per numerosi altri progetti di Circoli e Club culturali che portarono Pasquale Amato a fare parte della Direzione Nazionale dell'AICS con i prestigiosi incarichi di Responsabile della Cultura e del Centro Studi.

Egli ha sempre impegnato il suo tempo libero per elaborare e dare vita a progetti a favore della nostra comunità.

Ne è testimonianza quella che doveva essere una vacanza di un mese di riposo a Gambarie, trasformata in un'occasione per fondare il Club Aics Gambarie, promuovendo le manifestazioni dell'Agosto Aics, (con lo sconforto di Sandro che pensava: finalmente un mese di relax e poi si trovava coinvolto in un vortice di iniziative), con la Marcialonga VerdAspromonte, I Tè Letterari e i premi AICS ALTIS Calabria - Oscar calabresi dello sport, la gara gastronomica tra nuclei familiari “Cucina di casa mia”. Tutte queste brillanti iniziative ebbero un vasto consenso e folta partecipazione popolare, creando un clima positivo di fiducia attorno al centro turistico aspromontano.

 

Il secondo risale al 1973 quando dall'1 al 15 agosto soggiornammo presso l'Istituto Salesiano di Gambarie, in una sorta di ritiro spirituale.

Fu un’indimenticabile, intensa esperienza di vita che fortificò la nostra già solida amicizia e la nostra totale sintonia con quegli ideali socialisti che sono stati sempre alla base delle nostre scelte di vita.

Alle prime ore del mattino facevamo delle salutari passeggiate attraverso uno splendido percorso escursionistico tra il verde e gli alberi secolari di grande impatto naturalistico, che invitavano alla riflessione, alla meditazione e al rispetto di tutto ciò che la natura aveva creato.

Al  termine di una di queste passeggiate, seduti su una panchina della Piazza di Gambarie, discutendo su progetti che andassero oltre l'esperienza dell'AICS Brodolini, Pasquale Amato tracciò con lucidità gli obiettivi di ampio respiro da perseguire e che ne hanno segnato il suo straordinario percorso di vita, professionale e umano.

Tra le tante iniziative intraprese, credo che il traguardo più alto il caro amico Pasquale lo abbia raggiunto attraverso l'attività culturale del Centro Studi Gianni Bosio, che con i suoi progetti di ampio respiro internazionale, "per rispondere a una logica che non è quella dell'industria culturale", dette vita nel 1983 al prestigioso Premio Mondiale di Poesia Nosside, che meglio di tante parole, rappresenta bene la sua visionaria immagine del mondo.

Uno straordinario strumento culturale, alternativo ai soliti mondani eventi lautamente finanziati, portato in giro per il mondo per valorizzare e dare voce a tutte le minoranze linguistiche a rischio estinzione.

Se si considera che il Nosside, per conservare la sua totale autonomia, non fa ricorso dal 2013 a finanziamenti pubblici, ma soltanto a donazioni volontarie private, ci si rende conto della titanica impresa che Pasquale Amato porta avanti da quaranta anni, con traguardi sempre più ambiziosi.

Ricordo con piacere una nostra  corrispondenza epistolare, dopo la mia partenza da Reggio, con la quale esprimevo il mio rimpianto per non essere stato al suo fianco.

Il caro amico Pasquale rispose con un intenso messaggio pieno di pathos:

"...penso che con te al mio fianco molte cose di più di quelle che apprezzi le avrei fatte ancora meglio e ne avrei fatte dì più...quindi il tuo rimpianto è anche il mio e di Sandro...ci manca la tua intelligenza e propensione a fare gruppo...ci manca la tua carica passionale ... un sistema di valori e un grande disinteresse personale rispetto a obiettivi comuni".

Queste parole di stima e affetto nel miei confronti, sono rimaste indelebilmente scolpite nel mio cuore.

Un'altra intensa, profonda emozione, che nessuna parola potrà mai descrivere, si è verificata il 6 giugno dello scorso 2023 in occasione della presentazione della XXXVIII edizione del Nosside nella prestigiosa Sede del Parlamento Europeo di Roma.

Dopo tanti anni ho potuto riabbracciare, insieme alla mia famiglia, il fraterno amico Pasquale, in una di quelle memorabili giornate che non potrò mai dimenticare.

Purtroppo lungo il nostro percorso di vita abbiamo vissuto anche momenti estremamente dolorosi.

Il 23 novembre del 1973 in un tragico incidente perse la vita Dino Calabrò. Mancavano tre giorni ai suoi vent'anni.

Straordinariamente timido e riservato, si dimostrò atleta, giocava in porta, serio in campo e fuori, aderendo anche sul piano umano alla nostra comunità, condividendone le idealità, partecipando fattivamente alla vita associativa. Ero particolarmente affezionato a Dino. Tra di noi era maturata una profonda amicizia e totale sintonia sul piano umano, spezzata da un destino crudele.

Straziante è stato anche il dolore per la scomparsa di Sandro, compagno di tante battaglie ispirate dagli ideali del socialismo, il cui apporto è stato fondamentale per la straordinaria crescita e affermazione della Brodolini e grande, insostituibile, collaboratore di Pasquale, con il quale ha condiviso e sostenuto fino alla fine tutte le sue iniziative. Una ferita dell'anima aperta e mai rimarginata.

Ci mancano il suo dolce sorriso bonario, le sue pungenti battute, la sua profonda umanità, sempre impegnato in prima linea con generosità e altruismo.

Sandro non è mai andato via, è rimasto sempre tra di noi e dentro di noi, e da lassù ci incoraggia e ci dà forza per andare avanti con determinazione.

Affermava il nostro Che: "Quando si sogna da soli è sogno, quando si sogna in due comincia la realtà".

E tu, caro Pasquale, con il tuo esempio di vita, con la tua vasta cultura di intellettuale militante, ci hai fatto sognare un mondo diverso, un mondo senza muri né frontiere, ove fratellanza, dialogo, solidarietà e rispetto delle tante diversità culturali costituiscano il collante di una società i cui valori umani posti sempre alla base di una civile convivenza, che purtroppo questa disumana globalizzazione mortifica con il suo immorale sfruttamento di esseri umani, soprattutto in quei paesi ove regna la povertà più assoluta.

Lo struggente amore per la città che ti ha dato i natali, il tuo luogo dell'anima, è stato determinante nel prendere la decisione di rimanere tra la tua gente e in mezzo alla tua gente.

Scelta dettata dal cuore, rifiutando vantaggiose offerte economiche, ove come un albero secolare hai ben salde le tue radici.

L'amore dedicato a Reggio trovò un suo epilogo quando nel 2001, dopo una generosa e lunga battaglia in solitudine, tra il pessimismo imperante, il nostro prezioso agrume, il Bergamotto di Reggio Calabria, ottenne il riconoscimento dalla UE del marchio DOP "Olio Essenziale"

Mettesti così a riparo il prezioso Principe reggino  dai reiterati tentativi di scippo, sconfiggendo enormi interessi privati di ricchi mercanti d'essenza. Se oggi si può parlare ancora e difendere il Bergamotto di Reggio Calabria lo si deve a quella tua crociata vittoriosa.

Ci hai insegnato a non arrenderci mai, neanche a ciò che sembra impossibile, trasmettendoci quelle idealità per le quali vale la pena spendere la propria esistenza terrena.

La comunità dei reggini, residenti e della diaspora, non può che esprimere gratitudine a tutti gli sforzi tesi per dare di Reggio un'immagine positiva a livello internazionale. "Un cammino che ha avuto sempre come obiettivo primario il suo rafforzamento come città crocevia del Mediterraneo", esaltandone le tante eccellenze che essa esprime e ricordandoci, con i tuoi preziosi saggi storici, la nostra trimillenaria storia le cui radici affondano laddove è generata la cultura della Magna Grecia.

Di tutto cuore ti auguro che la vita ti sorrida sempre e che queste splendide 80 primavere (vissute con lo stesso entusiasmo di allora, lo stesso spirito giovanile, si potrebbe anche dire che oggi per quattro volte hai compiuto vent'anni), ti portino in dono tanti nuovi sogni da realizzare, perché i visionari sognatori come te sono quelli che salveranno l'umanità dalla catastrofe, dando speranza affinché si affermino gli autentici valori umani dell'unica razza esistente sul Pianeta Terra "la razza umana".

Auguri mio fraterno amico. Ti voglio un mondo di bene.

Lunga vita! Lunga vita!

Con immutato affetto, Nuccio.


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