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02 giu
Pasquale Amato _ Storia _ Visualizzazioni: 204057

LEZIONE DEL PROF. PASQUALE AMATO SUL “2 GIUGNO. LA FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA DALLA MEMORIA ALLA RIPARTENZA”

La lezione è una riflessione storica di ampio respiro su alcuni aspetti:
1. La scelta tra Monarchia e Repubblica, che fece rientrare sulla scena politica lo scontro risorgimentale tra l'idea repubblicana di Mazzini e quella monarchica che prevalse con la conquista da parte della dinastia sabauda degli altri territori italiani. La vittoria dei Savoia venne avvantaggiata dal panorama europeo dominato da Monarchie e Imperi, che fecero sentire il loro peso nelle vicende risorgimentali più importanti dal 1849 al 1870, mediante interventi diretti, pressioni e appoggi esterni, effetti indiretti di conflitti tra di loro;
2. per la seconda volta (dopo le Amministrative di Primavera 1946) votarono le donne. Avevano ottenuto il diritto al voto mentre la guerra era ancora in corso nel gennaio 1945. Il legame tra i diritti delle donne e l’idea repubblicana veniva da lontano. Da quando, nell'ultimo decennio del Settecento, tre donne furono protagoniste di iniziative che segnarono un'inversione di tendenza dando inizio ai processo di emancipazione femminile: la francese Olimpe De Gouges,che nel 1791 pubblicò la "Dichiarazione dei diritti delle Donne e delle Cittadine" pagando la sua azione con la ghigliottina nel 1793; l'inglese Mary Wallstonecraft, che nel 1792 pubblicò “La rivendicazione dei diritti della donna”, col quale diede l’avvio al famoso movimento delle Suffragette che si rese protagonista di epiche campagne durante l’800 propagandosi in USA e in diversi paesi europei; nella breve ma intensa Rivoluzione Partenopea del 1799 (gennaio-giugno), la napoletana Eleonora de Fonseca Pimentel divenne la leader più prestigiosa, fondando e dirigendo il giornale “Monitore Napoletano" e inventando l’Editoriale del Direttore. Rilevante fu in Italia tra la fine dell'800 e la Grande Guerra della russa Anna Kulisciof, leader socialista assieme a Filippo Turati. La svolta determinante per il movimento femminista mondiale fu comunque originata dalla Grande guerra del 1914-18. Si rivelò di una lunghezza e durezza che nessun capo politico, meno Giolitti, e nessun generale avevano previsto. E bloccò milioni di uomini in trincee che d'inverno si riempivano di neve, gelo e fango e d'estate di polvere irrespirabile. Fu pertanto necessario sostituire gli uomini impantanati nelle trincee con le donne in una serie di lavori, servizi e attività . Finito il conflitto si pensò di tornare come prima, cioè di tornare alla cosiddetta “normalità”. Ma la storia non si può fermare. Quando si verificano eventi che sconvolgono con il loro impatto masse enormi di persone i cambiamenti che provocano danno vita a scenari, usi, costumi, comportamenti e atteggiamenti individuali e collettivi. Ma ormai le donne avevano provato a fare tante attività che prima erano state loro precluse. E non erano e non furono più disposte a tirarsi indietro. Ne scaturirono tensioni sociali e proteste e vennero varate leggi per l'accesso al voto.
3. venne eletta un'Assemblea Costituente per redigere e approvare la Costituzione poi varata nel 1948 e ancora oggi in vigore. Il ritorno di Mazzini venne riversato soprattutto nei primi articoli, quelli di principio generale. Il movimento di emancipazione femminile trovò infine sbocco nella resistenza, da cui venne fuori un agguerrito gruppo che conquistò il diritto al voto e portò all’elezione nella Costituente di 21 donne che giocarono un ruolo decisivo nella discussione e redazione della nuova Costituzione.
Concludendo, il prof. Amato ha fatto riferimento alla crisi epocale che la pandemia del Coronavirus ha provocato in ogni parte del mondo, con reazioni ed effetti diversi Paese per Paese e anche all'interno di ogni Stato. Fattori che sono riemersi nella crisi sanitaria ed economica e nei cambiamenti e comportamenti che ha imposto e che resteranno dopo la fine di questo ciclone ancora in corso.

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Tag: 2 giugno festa della repubblica