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08 set
Pasquale Amato _ Reggio Calabria _ Visualizzazioni: 24566

LO STRAPOTERE DELLE REGIONI HA INDEBOLITO LO STATO E ACUITO SQUILIBRI. REGGIO E' STATA DOPPIAMENTE DANNEGGIATA DALL'ALLEANZA TRASVERSALE DELLE ALTRE DUE CALABRIE. DEVE LIBERARSI PUNTANDO SULLA CITTA' METROPOLITANA

LO STRAPOTERE DELLE REGIONI HA INDEBOLITO LO STATO E ACUITO SQUILIBRI. REGGIO E' STATA DOPPIAMENTE DANNEGGIATA DALL'ALLEANZA TRASVERSALE DELLE ALTRE DUE CALABRIE. DEVE LIBERARSI PUNTANDO SULLA CITTA' METROPOLITANA


Se pensiamo senza paraocchi e senza opportunismi dobbiamo rilevare che nei primi decenni dopo le istituzioni delle Regioni erano ancora attivi politici e funzionari che ragionavano e operavano avendo come punto di riferimento i ministeri nazionali.
Nei primi Anni Novanta l'avvento della Lega Nord come forza politica di governo ha pian piano disgregato il tessuto connettivo nazionale generando una escalation di passaggi di funzioni dallo Stato alle Regioni che ne ha ampliato il potere in maniera esasperata. Il saggio di Roberto Napoletano "La Grande Balla" ha spiegato molto bene questa abnorme crescita del potere delle Regioni sino a farle diventare Stati nello Stato.
Gli effetti sono stati deleteri sui rapporti tra le macro-aree (Nord, Centro e Sud) accentuando il divario Nord-Sud. E sono stati ancora più disastrosi sui rapporti interni tra le micro-aree in ogni singola Regione, con territori emarginati da alleanze trasversali che si accaparrano la maggior parte delle risorse gestite da ogni singolo mini-Stato.
Reggio Calabria ha subito entrambi gli effetti di questo cambiamento: da una parte ha perso Sedi e Uffici che dipendevano prima dai Ministeri; dall'altra è stata schiacciata dall'Asse maggioritario trasversale delle altre due Calabrie che - favorito dai passaggi di potere dallo Stato alle Regioni - l'ha spogliata di quasi tutto ciò che aveva, emarginandola sempre di più e riducendola in stato di inferiorità permanente.
L'asse maggioritario trasversale, approfittando del controllo esercitato sui centri di potere regionali e su beni e risorse, ha consolidato la propria egemonia allontanando le personalità più capaci e preparate e sostenendo e allevando ceti dirigenti disposti a piegarsi per modestia o per opportunismo.
L'asse maggioritario trasversale ha infine fatto di tutto per condizionare e azzoppare la fase di avvio della Città Metropolitana di Reggio, avendo intuito l'occasione di recupero di autonoma ripresa che il nuovo Ente rappresenta per la città più antica, grande e bella delle Calabrie. Purtroppo non lo hanno compreso (o non hanno voluto comprenderlo) i rappresentanti reggini delle due coalizioni, che hanno continuato a svolgere un ruolo sussidiario da colonizzati in entrambe alleanze che si sono alternate al potere. Infatti il passaggio da Oliverio a Santelli non ha cambiato nulla nei rapporti di sudditanza di Reggio con la "Regione Straniera". E' necessario liberarsi da questa tenaglia puntando su una personalità che abbia l'indipendenza e la capacità di farsi valere, utilizzando le migliori energie e le grandi potenzialità della Città Metropolitana.


Tag: reggio calabria