Pasquale Amato: IL 24 FEBBRAIO 2017 A LA HABANA Conferenza su "LE RADICI STORICHE DELL'IDENTITA' PLURALE DELL'ITALIA"
Una riflessione sulle onde di lunga durata della storia di tre millenni che caratterizzano la straordinaria civiltà meticcia dell'Italia. Una civiltà che ha originato una diversificata creatività culturale, artistica e musicale. Quindi un viaggio nel tempo con i caratteri costanti che definiscono una "identità plurale" che occorre valorizzare per i suoi aspetti positivi.
"Parlare di un Paese come l’Italia, che ha la tradizione di essere molto dinamico in qualsiasi sua attività e di essere in costante ebollizione nel campo della politica, è certamente un’impresa difficile.
Ho pensato di affrontare l’impresa adottando tre livelli diversi di narrazione.
Innanzitutto ho tenuto sempre presente lo scenario internazionale perché non si può nella storia trascurare questo aspetto. Ho pensato poi di collegarlo ad una storia nazionale narrata su due livelli differenti: quello della storia del potere e delle conquiste e delle lotte per il potere; e l’altro della storia del popolo. In tutti gli Stati esistono questi due livelli. Ma in Italia la loro incidenza è stata sempre più profonda.
Tale maggiore incidenza è un effetto della sua storia. La storia di un Paese che, già dal punto di vista geografico, è collocato al centro del Mediterraneo e che è stato sede d’incontri e scontri tra tutti i popoli e i flussi culturali che vi sono passati. Un Paese che è stato quindi al centro di tutti i movimenti di popolazioni tra Nord e Sud, Europa e Africa, Asia e Estremo Occidente.
Ne è scaturita un’articolata frammentazione della sua storia. Tant’è vero che quando vogliamo cercare di capirla dobbiamo tenere conto di un Paese che assomma una serie di enormi differenze, dovute appunto al fatto di essere stato il Paese delle città-stato greche (pòleis) nel Sud e in buona parte della Sicilia; delle città-stato puniche nella Sicilia Occidentale (Palermo e Trapani) e nella Sardegna meridionale; delle città-stato etrusche della Toscana e del Lazio; dei tanti piccoli regni italici prima dell’espansione della città-Stato Roma; il Paese dei Comuni e delle Repubbliche marinare, delle Signorie e dei Principati; il Paese che nel Palio di Siena esprime tuttora le grandi rivalità tra gli stessi quartieri delle città. Tuttavia quello di Siena è soltanto il più conosciuto perché sono migliaia gli appuntamenti simili in tutto il territorio dalle Alpi alla Sicilia; il Paese che ha visto l’alternarsi sul suo territorio di tanti conquistatori attratti dal suo clima, dalla posizione strategica al centro del Mediterraneo e dall’immenso patrimonio di cultura e di arti che s’è andato accumulando nelle differenti epoche storiche grazie alla straordinaria creatività alimentata dalla continua competizione tra le tante identità e da un forte individualismo.
L’Italia è insomma il Paese delle 100 città, delle 100 province, delle migliaia di campanili, l’unico dove Roma è al tempo stesso la capitale di uno Stato-Nazione e la capitale di uno Stato universale religioso, come il Vaticano. E’ infine, proprio per questo intrecciarsi di ragioni diverse, un Paese dove lo Stato e i cittadini hanno vissuto spesso un rapporto conflittuale, in cui i cittadini ( proprio per effetto dell’alternarsi di governi differenti) hanno acquisito l’abitudine di una forte diffidenza nei confronti dei maggiori poteri istituzionali, connessa ad una raffinata capacità di adattamento formale (il minimo indispensabile per non essere fuori dalla legge) e ad un margine molto elevato di distaccata autonomia mentale.
Grazie a tali atteggiamenti e comportamenti gli italiani si sono adattati a tutti i regimi senza mai rinunciare a un’ampia autonomia di valutazione e di giudizio nei confronti dei vari regimi e delle relative legislazioni".
prof. Pasquale Amato
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